Pubblichiamo ampi stralci di un articolo pubblicato dal Tribune (TribLive), dedicato al fondatore del gruppo Compunetix / Chorus Call, Giorgio Coraluppi.

Per chi volesse leggere l’articolo originale in versione integrale, in inglese, lo trova qui.

l'articolo del TribLive su Giorgio Coraluppi

Questo businessman di Monroeville ha creato la moderna conference call.

E ancora non ha finito.

[…]

Entri in uno spazio virtuale per le tue riunioni online e subito nei tuoi altoparlanti risuonano le voci dei tuoi colleghi e dei capi.

E’ la conference call digitale – la tecnologia preferita durante la pandemia del coronavirus – dato che milioni di persone in tutto il mondo stanno lavorando da casa

Ci credereste che un uomo da Pittsburgh ha reso tutto questo possibile?

Il suo nome è Giorgio Coraluppi, un uomo di 86 anni, immigrato italiano che vive nella stessa casa che ha comprato nel 1976. Arrivato negli Stati Uniti nel 1964, insieme a sua moglie Luisa, con cui è sposato da 57 anni.

Disinteressato alla pensione, egli guida quotidianamente i circa 650 impiegati di Chorus Call, Compunetix e Compunetics dal suo ufficio di Monroeville – con la stessa fame insaziabile dei capitani d’azienda sotto i 40 anni

I suoi impiegati lo chiamano Doctor C.

Coraluppi è un ingegnere, un matematico e un inventore che il prossimo ottobre entrerà nella Hall of Fame della tecnologia spaziale per aver inventato un set di codici informatici che potenziano la tecnologia che sta tenendo il mondo connesso in questi giorni: la conference call digitale.

La tecnologia – un algoritmo supportato da un chip del computer – fu progettata inizialmente per la NASA; ha poi dato vita a un’industria globale che ha aiutato le persone a comunicare con molta più efficacia.

“Noi possiamo farcela”

Giorgio Coraluppi ha sposato Luisa nel 1963, quando ancora viveva in Italia.

Si era laureato in una scuola tecnica a Milano, con un dottorato in ingegneria elettronica e aveva servito per un anno e mezzo nella Aeronautica Militare Italiana – il servizio militare in Italia era a quell’epoca obbligatorio. Fu lì che germogliò il suo interesse nella tecnologia dietro le comunicazioni.

Sposati da circa un anno, la coppia fece le valigie e si trasferì in America, terra delle opportunità.

Presero una casa in affitto a Gibsonia, in Pennsylvania, per 2 anni.

Mentre erano lì, Coraluppi trovò impiego nell’American Optical Company, che lavorava per la NASA. Il suo ruolo era quello di gestire un programma che controllava il simulatore di volo Lewis della NASA e altri progetti relazionati allo spazio.

3 anni più tardi, Coraluppi si iscrisse alla Carnegie Mellon University per “rinfrescare la sua istruzione”, per una sorta di curiosità intellettuale.

Non aveva mai pensato di laurearsi ma lo fece, guadagnandosi una laurea magistrale in ingegneria elettronica – dopo essere stato esortato da un professore a completare il corso di studi e gli esami.

L’esperienza accademica lo espose al nascente mondo dei chip per i computer – che stavano iniziando a prendere piede proprio in quel momento nell’industria elettronica. I microchip avevano per lui un fascino illimitato ed erano una promessa che avrebbe portato nuove opportunità, sia commerciali che intellettuali.

logo Compunetics

Quando ancora era uno studente, nel 1968, fondò Compunetics Inc., insieme a due compagni della Carnegie Mellon University, in uno spazio affittato dietro una gelateria.

L’idea dietro il nuovo business era molto idealistica ed aperta a tutte le possibilità. Infatti l’azienda non aveva nemmeno un piano a 5 anni – come ci ha raccontato Robert Haley, direttore marketing di Compunetix.

“Era come se Coraluppi stesse dicendo: so che là fuori ci sono dei grandi problemi e ho i mezzi per risolverli. Troviamo quali sono e costruiremo delle soluzioni per loro” – ha dichiarato Haley.

I tre fondatori di Compunetics non impiegarono molto tempo per trovare un problema da risolvere.

Puntarono subito in alto. Da lì a 6 mesi Compunetics avrebbe affrontato il suo primo potenziale cliente: la Marina degli Stati Uniti.

“Avevo visto che c’era un’interessante richiesta di offerta e mi sono detto: noi possiamo farcela”.

Coraluppi, alla disperata ricerca di un contratto per la sua giovane azienda, fece un’offerta decisamente bassa, chiedendo solo quanto necessario per il prezzo dei materiali. Come per cercare di scoprire il bluff, la Marina spedì i suoi rappresentanti a visitare la modesta sede centrale dell’azienda – ma non prima che Coraluppi comprasse delle sedie pieghevoli per tutti i suoi ospiti.

Apparentemente il meeting andò bene.

Compunetics fu scelta per il progetto che fu parte della campagna della Marina americana contro i sottomarini durante la guerra fredda.

Compunetics ha prodotto sistemi per le basi a Jacksonville, Florida Guam e altre.

Alla fine la Marina scelse di nuovo Compunetics per sviluppare l’elettronica usata per rilevare i sottomarini nemici.

Quel programma è durato per interi decenni.

una pubblicità di Comunetics, degli anni Ottanta

Competere con Golia

Furono proprio queste esperienze significative di collaborazione con le agenzie governative che hanno permesso all’azienda di Coraluppi di espandersi anche nel settore spaziale, lavorando con la NASA.

Ma l’Agenzia spaziale non si è limitata a dargli semplicemente un contratto.

Venendo fuori da un periodo economico difficile negli anni Settanta, che quasi affonda l’azienda, Coraluppi inventò un algoritmo. Questo algoritmo – un complicato set di regole matematiche governato da un chip di un computer – permette a migliaia di persone di connettersi in un’unica chiamata telefonica.

Fu un grande passo in avanti per la tecnologia digitale.

Nel 1984 registrò un brevetto per questa invenzione.

Giorgio Coraluppi negli anni Settanta

Nel frattempo la NASA aveva bisogno di trovare un modo più efficiente di comunicare simultaneamente, in un’unica conference call, con molti team di persone coinvolte nei lanci dello Shuttle.

Negli anni Ottanta il sistema di comunicazione della NASA (NASCOM) era vecchio di 30 anni.

Era tempo di aggiornarlo e la NASA stava richiedendo delle offerte.

Coraluppi sapeva che la sua invenzione era adatta proprio a questo – ma Compunetics non era la sola azienda interessata a lavorare con la NASA.

AT&T aveva simili ambizioni, e presto le due aziende si sarebbero trovate a competere per un contratto multimilionario per fornire il proprio sistema di comunicazione ad una delle principali agenzie di esplorazioni spaziali al mondo.

La NASA alla fine scese Compunetics.

Fu come una sorta di moderna storia di Davide che sconfigge Golia – come dice Jerry Pompa, Vicepresidente Senior di Compunetix.

Ha riassunto bene quella che era l’attitudine del suo capo in una frase: “Sicuro che AT&T era gigantesca – il solo nome ne faceva una storia a parte. Ma nel confronto 1 a 1,  non sono migliori di noi. Siamo bravi esattamente come loro – perché non dovremmo vincere?”

Jerry Pompa, Vicepresidente Senior di Compunetix

La posizione di Pompa nell’azienda è il diretto risultato del contratto con la NASA – Coraluppi assunse lui e tanti altri proprio dopo che Compunetix vinse la gara contro AT&T.

“Non si fa spaventare dal dover competere con Golia” – ha detto Pompa del suo boss.

Quello che ha fatto la differenza per Compunetics è stata l’invenzione fondamentale del “Compunetics Switching Network”. Ha reso possibile per letteralmente migliaia di persone – in questo caso ingegneri, tecnici e astronauti – di entrare e comunicare in un’unica chiamata. Il tutto reso possibile digitalmente e automaticamente grazie a un chip del computer.

Prima di questa invenzione, collegare una moltitudine di persone nella stessa chiamata era possibile per la Nasa, ma molto difficile e laborioso. Era un compito manuale svolto da circa 50 tecnici specializzati, secondo un articolo scritto da Technology.org sul sistema.

Con questa invenzione la NASA non ha più avuto bisogno di preoccuparsi dei meccanismi che stavano alla base della comunicazione con le persone disperse in un network di 18 stazioni a terra e tre navi nei differenti Oceani. Questi ingegneri, tecnici e astronauti potevano tranquillamente comunicare importanti dettagli riguardanti il lancio spaziale: monitorare i livelli di carburante dell’astronave, controllare il tempo in un sito di atterraggio, aggiornare i parametri biometrici degli astronauti in tempo reale.

Questa invenzione ha consentito a tutte queste persone di connettersi istantaneamente.

Nel 1987, la NASA ha premiato Compunetics con un contratto di 4 milioni di dollari per installare la sua tecnologia per le conferenze nel centro per i voli spaziali di Goddard.

Nello stesso anno l’invenzione divenne il primo dei 5 brevetti USPTO riconosciuti a Coraluppi e all’azienda.

Nel 1992, la tecnologia di Compunetics ha sostituito tutta la tecnologia del NASCOM, che era stata in uso per più di due decenni.

Alla fine, la Federal Aviation Administration per usare questa tecnologia li premiò con un contratto di 4,5 milioni di dollari – che è servito come base per fondare Compunetix, un’azienda che oggi produce sistemi elettronici.

logo Compunetix

Coraluppi ha guadagnato un altro brevetto USPTO per riprodurre quella tecnologia per scopi commerciali, preparando così la strada per la nascita della sua terza azienda, Chorus Call, un Conference Service Provider.

Da allora le aziende tecnologiche in tutto il mondo hanno usato l’invenzione di Coraluppi per dare vita alla loro versione di questa tecnologia: Zoom, Microsoft Teams, FaceTime, Snapchat, WhatsApp, etc.

“E’ stato il primo a farlo” racconta Monica Coraluppi  “l’azienda ha fornito la prima soluzione digitale per la teleconferenza al mondo”. Monica, 54 anni, è una delle figlie di Coraluppi, che lavora in Chorus Call come direttore dei progetti speciali.

logo Chorus Call

Fu come una sorta di moderna storia di Davide che sconfigge Golia – come dice Jerry Pompa, Vicepresidente Senior di Compunetix.

Ha riassunto bene quella che era l’attitudine del suo capo in una frase: “Sicuro che AT&T era gigantesca – il solo nome ne faceva una storia a parte. Ma nel confronto 1 a 1,  non sono migliori di noi. Siamo bravi esattamente come loro – perché non dovremmo vincere?”

La posizione di Pompa nell’azienda è il diretto risultato del contratto con la NASA – Coraluppi assunse lui e tanti altri proprio dopo che Compunetix vinse la gara contro AT&T.

“Non si fa spaventare dal dover competere con Golia” – ha detto Pompa del suo boss.

“E’ stato il primo a farlo” racconta Monica Coraluppi “l’azienda ha fornito la prima soluzione digitale per la teleconferenza al mondo”.

Monica, 54 anni, è una delle figlie di Coraluppi, che lavora in Chorus Call come direttore dei progetti speciali.

Monica Coraluppi, direttore dei progetti speciali Compunetix

[…]

Tanti altri sono i clienti tra gli enti governativi americani: il dipartimento dell’Agricoltura, il dipartimento di Giustizia e il dipartimento di Stato, solo per citarne alcuni.

La sede principale di Compunetics, incluse le due compagnie nate da essa – Compunetix e Chorus Call – rimane a Monroeville (in Pennsylvania, negli Stati Uniti).

Compunetix e Chorus Call si trovano in un edificio di 6 piani vicino a dei boschi, in Mosside Boulevard, giù lungo la strada che viene dall’ospedale Forbes.

Compunetics è localizzata in un ordinario parco industriale, circa 2 miglia a nord lungo la Seco Road.

[…]

Il gruppo ha fatturato in totale circa 100 milioni nel 2019.

[…]

Nel 1988 Coraluppi ricevette una chiamata dall’IBM, un’azienda con cui Doctor C aveva lavorato in precedenza.

Gli ingegneri di IBM stavano incontrando dei problemi a costruire il loro “RP3X 64-Way Parallel Processor Prototype System”.

Il supercomputer era progettato per processare un miliardo di istruzioni per secondo – ma non stava funzionando.

Li avrebbe potuti aiutare Coraluppi?

Intrigato dalla prospettiva di aiutare l’IBM a costruire un supercomputer, egli accettò.

Imparò presto comunque che il management dell’IBM aveva finito pazienza e denaro per il progetto, che non aveva dato frutti per parecchi anni. Completare il progetto poteva costare troppo denaro. Uno dei Manager dell’IBM si fece quasi ostile, dicendogli “non si aspetti troppo denaro sul tavolo”.

Coraluppi ricorda: “Rimasi contrariato. Non avevo mai parlato di denaro, non avevo mai fatto una cifra” dissi. “Non parliamo di denaro adesso. Scordiamoci il denaro. Io sono disposto a fare questo per niente. Guardiamo al problema e mettiamo a posto il problema” aggiunse.

Anche se l’accordo avrebbe voluto dire che avrebbe lasciato la sua azienda indietro – lui e altri due colleghi lavoravano ad aggiustare il problema, gratuitamente.

Dopo due mesi, Doctor C. e i suoi ingegneri avevano risolto il problema del supercomputer.

Il suo successo portò l’allora direttore dello Sviluppo Strategico dell’IBM, Alan E. Baratz, a inviargli una cornice con la fotografia del supercomputer, con un messaggio personale scritto sul retro: “i tuoi sforzi sono stati fondamentali per il completamento del RP3X 64-Way Parallel Processor Prototype System”.

Questo accadeva 31 anni fa.

“E ancora la tengo” racconta Doctor C.

Della fotografia e della lettera ci sono solo due copie fisiche – l’altra è con Baratz.

il retro della foto con dedica a Coraluppi

Il favore venne poi ricompensato, nacque una buona relazione e qualche anno più tardi l’ IBM riconobbe all’azienda un contratto redditizio.

Quel progetto prevedeva che Compunetics avrebbe costruito e installato l’hardware per il computer dell’IBM meglio conosciuto come Deep Blue. Quella macchina divenne la prima a sconfiggere il campione mondiale in carica di scacchi Garry Kasparov nel 1997 – un match a cui Doctor C ebbe il privilegio di assistere di persona, uno dei pochi addetti nella stanza che non erano dell’IBM.

Ora il computer Deep Blue è anche conosciuto come Watson, che ha poi sconfitto il campione di Jeopardy! nel 2011.

Sin dal 2013 ha aiutato i dottori a diagnosticare e curare il cancro ai polmoni nell’ospedale della città di New York.

[…]

L’ammissione tra le stelle

Coraluppi verrà innalzato alla Hall of Fame della tecnologia spaziale durante il 36esimo Simposio annuale per lo Spazio che si terrà a Colorado Springs per aver inventato la tecnologia per la teleconferenza digitale. Si sarebbe dovuto tenere all’inizio di aprile, ma il Simposio è stato rischedulato per la fine di ottobre a causa della pandemia del Covid-19.

Quest’anno il riconoscimento verrà dato a 3 individui scelti come Doctor C per le loro invenzioni.

Il fondatore di Compunetics è dei tre l’unico ancora vivente.

Cosa che solleva una domanda: quando – se mai accadrà – quest’uomo andrà in pensione? Non se l’è guadagnata?

La prossima frontiera

Trovare una causa precisa per il disinteresse che dimostra Coraluppi verso il ritiro dalle scene potrà sembrare complicato – ma la risposta è molto semplice.

Non ha ancora finito.

“Non credo che egli ufficialmente si arrenda all’idea della pensione” – racconta Mike Hockenberry, Manager della divisione che gestisce i sistemi federali per Compunetix e vicepresidente dell’azienda. “Finché può andare avanti, state certi che andrà avanti”.

“Potrei scommettere che, in una domenica qualsiasi, se guidate davanti alla sede di Compunetix, probabilmente troverete lì la sua macchina.”

Mike Hockenberry, Federal System Division Manager e vicepresidente Compunetix

Hockenberry lo immagina seduto alla sua scrivania, lavorando a un problema che ha iniziato affrontare da qualche decennio.

E’ un problema posto per primo da Carl Friedrich Gauss, il genio tedesco considerato “il principe dei matematici”, nel suo libro “Disquisitiones Arithmeticae” pubblicato nel 1801.

In parole povere il problema è questo: se si dovesse decostruire, smontare un numero di 300 cifre come lo rimetteresti insieme? Quali numeri sono usati per ottenere il prodotto finale di un tale numero così gigantesco? In termini matematici: qual è la fattorizzazione di numeri interi così grandi?

Qualcuno dirà che ci vogliono migliaia di anni a provare tutti i modi in cui un numero così grande può essere fattorizzato.

Scordatevelo di farlo a mano – ci vorrebbero delle intere ere per risolvere questo problema.

La soluzione è stata resa possibile solo di recente tramite gli avanzamenti nella potenza di calcolo.

E qui arriva Doctor C.

Nel maggio 2019 l’inventore ha reclamato di aver trovato la risposta. Ha ricevuto un brevetto americano che legittima la sua teoria come il metodo per risolvere questo problema.

Il prossimo ostacolo è applicarlo, trovare un modo di processare questi numeri di duecento e trecento cifre velocemente. Se ciò fosse fatto, le implicazioni sarebbero incommensurabili e le applicazioni innumerevoli per il mondo della cifratura dei dati, dice Doctor C.

Per Doctor C trovare le risposte al problema di Gauss è diventata un’occupazione intellettuale, quasi un hobby – anche se ora è quasi una nuova frontiera per le sue aziende.

[..]

“Quest’uomo non ha ancora finito di stupirci. Il meglio è ancora da venire.” Ci ricorda Monica Coraluppi, parlando di suo padre.

Così la domanda più giusta non è chiedersi se Doctor C dovrebbe ritirarsi ed andare in pensione. Forse dovremmo farlo noi?

estratto da:   (TribLive) 

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